Donna nell'arte, 0,10 €
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_010CENT.html
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto"».
«Il valore facciale espresso in euro e la scritta "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale scritta è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il francobollo, emesso contemporaneamente all'introduzione dell'Euro in Italia, nasce il 2 gennaio 2002. E' disegnato da Luca Vangelli e rappresenta «un particolare del frammento di una statua femminile in terracotta, risalente al III secolo a.C., forse pertinente ad un tempio di Luceria Apula, rinvenuto tra gli ex voto di una stipe votiva e conservato presso il Museo civico Giuseppe Fiorelli, in Lucera (Foggia); figura femminile in bruno rossiccio, cornice in verde, vernice interferenziale in oro sotto la cornice, nero» (dal decreto ministeriale 4 febbraio 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002).
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle per i valori da € 0,02, € 0,05 ed € 0,23, tutti e quattro rotocalcografici ed emessi lo stesso giorno) reca la data del 24 ottobre 2001 e la firma per l'autorizzazione del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri oltre a quella del direttore dello Stabilimento «Officina Carte Valori» dott. Salvatore Iavarazzo.
Si tratta della stampa definitiva della vignetta su carta bianca, ritagliata ed applicata su un supporto dentellato ad imitazione di un francobollo completo.
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata, dentellatura a pettine 14¼ x 13¼ (ma nel Bollettino Ufficiale n. 5 del 2002 diventa per errore 14 x 13).
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali). Il foglio è numerato sul bordo con un numeratore progressivo tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da € 0,10 poteva essere impiegato per integrare alcune combinazioni tariffarie come, ad esempio, un invio di posta ordinaria di quarto porto (da gr. 351 a gr. 1.000) verso un paese della Zona 3 (Oceania) la cui tariffa di € 4,13 poteva essere ottenuta mediante un alto valore da € 3,62 ed un francobollo da € 0,41 integrati da questo da € 0,10.
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le successive tirature del francobollo da € 0,10 recano l'indicazione «I.P.Z.S. S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-t 350 p" entrata in funzione nello stabilimento al Salario del Poligrafico nel settembre 2003 con l'emissione dedicata al "Primo volo".
A questa macchina è abbinata una perforatrice a piastra che consente di perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185 fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tutte queste modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un decreto.
Questa nuova versione, che dovrebbe essere stata prodotta a partire dal mese di agosto 2004, fa la sua comparsa agli sportelli nel successivo mese di settembre.
Le tirature con "S.p.A."
La tiratura iniziale nella versione "S.p.A." ha la caratteristica di presentarsi con una stampa estremamente confusa, come impastata, che "cancella" i chiaroscuri ed i dettagli del volto della statua femminile.
Solo a partire da maggio 2005, a seguito del rifacimento del cilindro di stampa, l'immagine torna ad essere ben stampata, nitida e con i dettagli come nella versione originaria "senza S.p.A.".
Anche il retino utilizzato nella cornice vegetale subisce dei cambiamenti all'incontrario: infatti è piuttosto grosso e largo nella versione originaria "senza S.p.A.", diventa più fine e preciso nelle prime tirature "S.p.A." (quando invece il volto femminile diventa impastato) e così praticamente resta nelle successive tirature.
Il retino piuttosto largo e grossolano usato per la cornice verde della prima tiratura "senza S.p.A.".
Curiosità ed anomalie
Doppia stampa del nero
A destraun francobollo da € 0,10 nella seconda versione "S.p.A." (quella con il disegno nitido del volto muliebre) con una evidente doppia stampa del colore nero.
In nero sono stampate le scritte «ITALIA», il valore «€ 0,10» e le piccole scritte (scritte "in ditta") con l'indicazione dello stampatore «I.P.Z.S. S.p.A. - ROMA» ed il nome dell'autore del disegno «L. VANGELLI».
Tutte queste scritte sono interessate dalla doppia stampa.
Difetto costante
Almeno in una tiratura del 2006 è presente un piccolo difetto costante nel foglio di cento esemplari del 10 centesimi (nella seconda versione "S.p.A.", quella con il disegno nitido del volto): si tratta di alcuni piccoli segni stampati in nero, probabilmente un difetto nel cilindro che stampava quel colore, che si trovano sul francobollo che occupa la posizione 100 del foglio (l'ultimo francobollo dell'ultima riga).
L'esempio qui mostrato è tratto dal foglio numero DA057312336. I segni si trovano sulla parte bassa a destra della vignetta, nell'area stampata in bruno rossiccio, tra la spalla ed i cappelli.
Questo difetto sparisce nelle tirature successive per riapparire però (l'osservazione è stata fatta dal signor Giovambattista Spampinato di Giarre) in una tiratura distribuita agli uffici postali subito dopo quella "chiacchierata" a causa dell'errore nella dicitura sul bordo del foglio, di cui si dice subito di seguito.
Errore sulla cimosa
Nell'estate 2008 fa la comparsa una nuova tiratura del valore da € 0,10 che presenta un curioso errore sulla cimosa del foglio. Probabilmente nel luglio di quell'anno, dovendo ristampare tanto i valori da € 0,05, quando quelli da € 0,10, non si è provveduto, per il secondo, a modificare la scritta del valore del foglio sul bordo sinistro; così è restata la scritta prevista per il foglio di francobolli da € 0,05.
In questo modo, curiosamente, si legge sul foglio da € 0,10 la scritta «IL FOGLIO DI CENTO FRANCOBOLLI VALE € 5,00», anziché «€ 10,00».
Piuttosto che distruggere l'intera tiratura per un errore che ben si può definire "marginale", il 31 luglio 2008 Poste Italiane impartirono disposizioni agli uffici postali sul come comportarsi nel caso di vendita di fogli interi.
«L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha comunicati che il francobollo appartenente alla serie "La donna nell'arte" nel valore da € 0,10, distribuito d'ufficio sul territorio, raccolto in un foglio di cento esemplari, riporta, sulla cimosa, la scritta: "Il foglio di cento francobolli vale € 5,00" anziché la scritta: "Il foglio di cento francobolli vale € 10,00". Pertanto, si avvisano gli uffici postali affinché pongano in vendita il foglio al valore effettivo di € 10 e, tassativamente, provvedano ad eliminare la parte della cimosa del foglio che reca la scritta "Il foglio di cento francobolli vale € 5,00", in occasione della vendita stessa.»
La disposizione non venne sempre rispettata, in alcuni casi la cimosa venne rimossa, in altri casi venne cancellato con un segno di penna l'importo «€ 5,00», a volte correggendolo, sempre a penna, in «€ 10,00», infine in altri casi i fogli vennero venduti al pubblico così come erano stati stampati.
Il numeratore di questi fogli reca le lettere iniziali anteposte al numeratore «FA», così come pure i fogli del valore da € 0,05 stampato nello steso periodo.
Le immagini qui mostrate si riferiscono al foglio FA099519742, venduto a Verona, ma furono sicuramente moltissimi i fogli stampati con questo errore: ad esempio 16mila fogli separano questo da un altro che reca il numero FA099535910, venduto a Venezia.
Carta ricongiunta
È d'obbligo segnalare su questo valore una anomalia che è un classico: la stampa su carta ricongiunta.
È una peculiarità che si ha nei francobolli stampati in bobina: quando la bobina di carta si esaurisce, al termine del nastro di carta viene fatto aderire il lembo d'inizio della nuova bobina.
Si ricorre alla ricongiunzione dei due lembi di carta anche quando, per qualche accidente o per una non corretta tensione del nastro, la carta si rompe. Vari sono i mezzi impiegati per unire i due lembi: nastro adesivo di carta di vario tipo, carta di seta, nastro plastico adesivo e altro.
Quando questa parte del nastro della bobina passa nei cilindri, riceve ovviamente la stampa.
In genere il foglio che presenta la carta ricongiunta viene scartato dopo essere stato demonetizzato.
In rari casi il foglio può sfuggire al controllo qualità e raggiungere la distribuzione.
Dei francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte" stampati su carta ricongiunta al momento sono noti, oltre al valore da € 0,10, quelli da € 0,02, da € 0,41 e da € 0,45.
Sul valore da € 0,10 della serie ordinaria "La donna nell'arte" è stato ritrovato un foglio che contiene la carta ricongiunta di colore verdino. Si tratta del valore della seconda versione con "S.p.A." (tirature con il volto muliebre più nitido), in questo caso stampato nel 2007, come dimostra il numero di foglio EA078207077.
Il nastro di carta di ricongiunzione è posto orizzontalmente al recto del foglio ed interessa l'ottava e la nona riga.
Il foglio, stando alle circostanze riferite da chi lo ha rinvenuto, sarebbe sfuggito al controllo di qualità del personale del Poligrafico e destinato alla distribuzione: infatti sarebbe stato normalmente posto in vendita in una località della Sicilia.
Taglio chirurgico
Un'altra anomalia che si può considerare un classico della filatelia è il cosiddetto "taglio di rasoio" (detto anche "taglio chirurgico").
Qui è mostrato un esempio di taglio chirurgico sul valore in doppia valuta (Lire 450/€ 0,23) della serie ordinaria "La donna nell'arte".
Dentellatura spostata
Anche il valore da € 0,10 subì, come tanti altri valori di questa serie, delle dentellature spostate anche vistosamente, come nei due esempi qui mostrati.
Si tratta della seconda versione "S.p.A." apparsa a partire dal maggio 2005, stampata con la Goebel "brm-t 350 p" e perforata con la perforatrice a piastra abbinata a questa macchina.
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_010CENT.html