Donna nell'arte, 0,45 €
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_045CENT.html
Il soggetto
A seguito del nuovo tariffario entrato in vigore il 1° gennaio 2004 che, tra l'altro, aveva portato l'affrancatura di una lettera di primo porto (fino a 20 gr.) per l'interno da € 0,41 a € 0,45, si rese necessario predisporre questo francobollo che andava a coprire la nuova tariffa.
Il francobollo fu emesso il 27 gennaio 2004.
Disegnato da Rita Morena, «la vignetta raffigura un particolare del dipinto "Venere di Urbino" di Tiziano Vecellio, realizzato nel 1538 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Completano il francobollo la scritta "Italia" ed il valore "Euro 0,45".»
I tre colori dichiarati dal tardivo decreto ministeriale 6 aprile 2004 pubblicato più tardi nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 28 maggio 2004 sono: «figura femminile in rosso porpora, cornice in blu concentrato, nero».
Le caratteristiche
Il decreto precisa anche altre caratteristiche tecniche: «Il francobollo è stampato in calcografia, su carta fluorescente, filigranata con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il foglio; formato carta mm 25,4 x 30; formato stampa mm 21,4 x 26...»
La dentellatura, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale, è 13½ x 13¼. Tuttavia si tratta di una dentellatura più vicina al passo 13¼ x 13¼ ottenuta mediante una perforatrice a piastra che consente di perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio, ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
In pratica i "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono 17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo.
Sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, vi è un numeratore affiancato da un codice a barre.
Sul lato opposto del bordo (che il decreto ministeriale chiama "cimosa") compare la consueta indicazione, stampata in blu, del valore del foglio di cento francobolli: «Il foglio di cento francobolli vale € 45,00».
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da € 0,45 assolveva da solo alla tariffa per l'invio di una lettera ordinaria di formato standard fino a 20 gr. per l'Italia.
Questa tariffa, introdotta il 1° gennaio 2004, rimase in vigore fino a tutto maggio 2006, per 2 anni e 5 mesi. Convenzionalmente le nuove tariffe del 2006 si fanno decorrere dal 1° giugno, in quanto la loro applicazione avvenne in maniera progressiva, non uniforme, a macchia di leopardo.
La falsificazione del francobollo
Di questo francobollo è stata effettuata una falsificazione per frodare le Poste che è stata segnalata nell'aprile 2006.
La stampa è tipografica, eseguita al "tratto" con tre colori molto simili all'originale: rosso porpora, blu carico e nero.
Il nero non è stato impiegato solamente per le scritte, ma alcuni tratti di nero, quasi una doppia stampa, sono stati impiegati nella cornice blu e per rinforzare alcuni segni del volto muliebre.
Con questo artificio si è voluto simulare la stampa calcografica dando profondità al disegno.
Pare che la carta sia più pesante di quella originale: osservata alla lampada di Wood dimostra un impasto di scarsa qualità, molto eterogeneo, con alcune zone che danno irregolarmente una risposta alla fluorescenza gialla.
La carta non è filigranata; la gomma non è stesa uniformemente ma quasi a "strisciate" presentando delle striature; la dentellatura è approssimativa, in quanto la perforazione non è stata netta e precisa ed il passo è di circa 14 x 14½.
Altre differenze si potrebbero commentare potendo disporre dei francobolli che, da quello che è dato di vedere, sono stati stampati in fogli completi di ornati e diciture sui bordi.
Sono state raccolte notizie di un suo effettivo uso postale, ma al momento non si è in grado di dire dove venne prevalentemente impiegato (quello mostrato è stato annullato dal CMP di Roma il 3 marzo 2007).
È da ricordare che per la legislazione italiana è reato introdurre nei confini dello Stato, acquistare, detenere o mettere in circolazione francobolli contraffatti, anche «...non in corso, ma che hanno avuto corso legale, emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri...».
La dentellatura lineare 11¼ di origine privata
Tra le tante "stranezze" che riguardano questo francobollo, un discorso particolare merita la "Venere di Urbino" con dentellatura lineare 11¼, eseguita con due diversi perforatori.
Proviene sicuramente da un certo numero di fogli, probabilmente non meno di una trentina, scartati dal Poligrafico dopo essere stati stampati senza aver ricevuto la perforazione.
I fogli furono tagliati orizzontalmente in blocchi alti poco più di 18 centimetri contenenti in questo modo sei righe complete di vignette (almeno per quelli che sono giunti fino a noi).
Per il taglio furono posti sotto la taglierina senza molta attenzione: infatti i tagli della lama non risultano perfettamente orizzontali e paralleli fra di loro.
I fogli non dentellati, così ridotti in blocchi, erano evidentemente destinati alla distruzione.
Evidentemente non possiamo conoscere chi se ne sia impossessato all'interno del Poligrafico o all'esterno, nel loro viaggio verso il macero.
Quasi certamente chi se li ritrovò in mano non doveva avere grande dimestichezza del mercato collezionistico, che avrebbe molto apprezzato francobolli di questa serie genuinamente non dentellati.
Chi li ebbe in mano pensò invece di realizzare il più modesto guadagno cedendoli come francobolli per l'affrancatura.
Per renderli negoziabili però era necessario perforarli; per eseguire questa operazione venne impiegato un primitivo perforatore lineare con un passo leggermente inferiore a 11,2 (per convenzione dentellatura 11¼).
Il perforatore non doveva essere di gran qualità, o almeno era molto usurato, in quanto si notano dei disallineamenti e delle irregolarità nei fori e delle sbavature nel taglio che farebbero supporre un cattivo accoppiamento tra gli elementi maschi e femmina del dispositivo.
Inoltre si possono rilevare delle differenze nel diametro e nella disposizione dei fori che, pur mantenendo il passo 11,2, lasciano intendere l'impiego di due distinte serie di punzoni.
Questi francobolli cominciarono ad essere noti a partire dall'inizio dell'estate 2007, quando un collezionista veneto, S. F., notò un blocco di sette esemplari (angolo inferiore destro del foglio) su una busta che aveva ricevuto, partita da Roma il 31 maggio 2007.
Insospettitosi per l'inusuale dentellatura lineare, ben evidente sul bordo del foglio, condusse una ricerca presso il mittente di quella corrispondenza il quale dichiarò di aver acquistato quei francobolli presso una bancherella di un mercatino domenicale di Roma.
In questo modo S.F. riuscì a recuperare, tra blocchi grandi e piccoli e francobolli sciolti (compresi i sette usati sulla sua busta) 148 pezzi.
Non è possibile stabilire quanti siano stati i blocchi (e quindi i francobolli) ai quali venne applicata privatamente questa dentellatura.
Da uno studio coordinato dal C.I.F.O. (Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari) e dall'A.F.I.S. (Associazione Filatelia Italiana Specializzata), dal quale sono state tratte queste notizie e che cortesemente hanno messo a disposizione alcune di queste immagini, risulterebbe che i 148 francobolli (in blocchi di 60 fino a pezzi singoli) proverrebbero da quattro distinti fogli, di cui uno numerato BA010105861 ed un altro numerato BA010105892.
In teoria potrebbero essere più di una trentina i fogli di scarto non dentellati, tagliati e destinati al macero, cui potrebbe essere stata applicata questa dentellatura lineare: tra l'altro non pare molto credibile che si sia affrontata l'operazione di dentellatura per meno di quattrocento esemplari, che non arriverebbero neppure a duecento euro di valore nominale e molto meno di realizzo, venendo chiaramente ceduti sotto il facciale.
Si deve osservare che, in base ai francobolli recuperati (a tutt'oggi restano gli unici conosciuti) almeno un blocco di sessanta francobolli non subì l'ultima perforazione verticale di destra (tra l'ultima colonna del foglio ed il bordo): infatti sono stati rinvenuti cinque francobolli (con il bordo destro del foglio) non dentellati a destra: quindi si deve supporre che ne sia esistito un sesto, visto che ogni blocco tagliato al Poligrafico comprendeva sei righe di vignette complete.
Attorno al novembre 2010 venne ritrovato un certo quantitativo di resti di fogli (mutilati dalla taglierina come si trattasse di scarti) privi di perforazione.
La notizia venne diffusa ufficialmente il 1° dicembre di quell'anno. Dagli accertamenti compiuti si poté stabilire che questi francobolli non dentellati appartenevano alla stessa partita di scarti dalla quale provenivano quelli cui era stata applicata la dentellatura lineare "casalinga" con il passo 11¼.
È possibile che quegli scarti abbiano preso due vie differenti (e non è detto contemporanee): da un lato ci fu l'interesse di recuperarli (dentellandoli) per venderli come fossero normali francobolli, dall'altro furono conservati in quel modo nella consapevolezza che un francobollo non dentellato nel mondo collezionistico rappresentava una varietà pregiata.
Curiosità ed anomalie
Cornice rotta
Una caratteristica costante e comune a tutti gli esemplari prodotti è una piccola rottura sul disegno della cornice vegetale, precisamente verso la base del gambo.
Non si tratta di una falla di colore, ma proprio di una imperfezione dell'incisione.
Sicuramente saranno stati realizzati più d'un cilindro di stampa per tutte le numerose tirature che sono state fatte di questo francobollo, ma l'impianto non è mai cambiato portandosi sempre dietro questo difetto, neppure tanto piccolo da passare inosservato.
Cattiva distribuzione dei colori
Questo francobollo, forse più degli altri della stessa serie, ha subito molti inconvenienti nella distribuzione del colore, dando luogo a varietà di un certo effetto.
A destra è mostrata una cattiva distribuzione del colore blu, pubblicata dalla rivista "Il Collezionista Francobolli". Il collezionista che ha compiuto questo ritrovamento a Mestre (Venezia) precisa che solo questo foglio era interessato dall'anomalia e non i fogli successivi e quelli precedenti.
Giovanni Riggi di Numana che commenta il ritrovamento osserva che la macchina impiegata per la stampa dovrebbe essere stata la Goebel "brm-t 350 p" (questa macchina però è progettata per la stampa in rotocalco, probabilmente voleva scrivere Goebel "brm-s 350 p"). Tuttavia ipotizza che la macchina produttrice potrebbe essere stata anche un'altra, come la Epikos Cellini, inizialmente utilizzata per le marche da bollo.
Tale incertezza sulla macchina effettivamente impiegata, prosegue Riggi di Numana, «non ci consente di proporre alcuna ipotesi, perché le nozioni sui vecchi sistemi di stampa e di perforazione sono state in gran parte superate dalle innovazioni apportate ai sistemi produttivi.
È molto probabile che il sistema di distribuzione degli inchiostri di stampa sia molto diverso da quello applicato nelle vecchie BRM.»
Successivamente un altro analogo ritrovamento è stato effettuato da un collezionista di Molfetta (Bari): in questo caso in un intero foglio del 45 centesimi due colonne di francobolli (quelle centrali, la quinta e la sesta) sono interessate da una decisa colorazione viola sul volto di Venere, causata dalla mescolanza del blu con il rosso porpora.
Ancora più vistosa è questa infiltrazione del blu concentrato della cornice che ha preso il posto del rosso porpora del volto di Venere.
L'anomalia occasionale modifica radicalmente l'aspetto dei francobolli, come è avvenuto per la "donna verde" da € 0,77, tanto che questo francobollo viene chiamato anche "donna blu".
Questa anomalia è stata riscontrata su un piccolo numero di fogli (10 o 12) rinvenuti in un ufficio postale del nord Italia ed in tempi diversi anche in pochissimi altri fogli (forse meno di cinque) in luoghi differenti.
Questa anomala e caratteristica infiltrazione del blu concentrato sul volto della donna non è presente su tutti i cento francobolli del foglio, ma solo su uno o due di ogni foglio.
Naturalmente in questi fogli può essere presente anche un certo numero di esemplari dove l'infiltrazione è solo parziale, ma i più ricercati sono, ovviamente, quegli esemplari dove il rosso porpora è stato completamente sostituito dal blu concentrato.
Colori sbavati
Esiste un certo numero di fogli completi dove i colori si presentano "sbavati" in diversa misura a causa, forse, di una sovrabbondanza di inchiostrazione che la racla, destinata a pulire la superficie del cilindro di stampa, non è riuscita a smaltire correttamente.
Qui è presentato un blocco di sei francobolli (angolo superiore destro del foglio) dove tutti i colori risultano sbavati: il rosso porpora del volto della "Venere di Urbino", il blu concentrato della cornice ed il nero della legenda.
Naturalmente, trattandosi di nero, è questa la "sbavatura" che salta agli occhi per prima: ma sono ben visibili anche quelle degli altri due colori che si diffondono fino ad interessare il bordo del foglio.
A sinistra invece è mostrato un esemplare singolo: l'inchiostrazione di tutti e tre i colori è esageratamente sovrabbondante e le tre "sbavature" sono particolarmente intense.
Il francobollo, che apparteneva alla decima riga del foglio (l'ultima) ed è ancora unito al bordo inferiore, presenta anche uno spostamento rilevante di dentellatura in senso verticale, a causa del mancato allineamento della piastra perforatrice. Si nota il punto di congiunzione delle due battute successive della piastra: sotto la perforazione orizzontale inferiore tra il secondo ed il terzo forellino di quella verticale.
In questo caso si può supporre che appartenesse ad un foglio da scartare.
Rosso porpora evanescente
È stata segnalata inoltre l'esistenza di esemplari con stampa del rosso porpora fortemente evanescente. Un esempio è dato da questo blocco dove la stampa che parte quasi perfetta a sinistra prosegue sempre più evanescente a destra e gli esemplari d'angolo sono quasi privi del volto di Venere.
Ad un attento esame si noterà come questa evanescenza interessi anche gli altri colori, il blu concentrato della cornice (anche sull'ornato del bordo del foglio) ed il nero (soprattutto nell'indicazione del valore).
Il proliferare di queste "evanescenze" dovrebbe consigliare il ricorrere ad un attento esame da parte di un perito, che ne attesti l'autenticità. Facilmente potrebbero essere ottenute con qualche diluente o solvente adatti.
Venere viola
Sicuramente meno clamorosa è questa Venere viola, dove tuttavia, per una cattiva distribuzione del blu, il volto muliebre non appare rosso porpora bensì di un colore violaceo, vinaccia.
Si trova su una busta annullata dal CMP di Verona il 16 giugno 2005.
Velature e toni diversi
Frequenti su questo francobollo sono le "velature" di colore e le piccole diversità di tonalità dei colori.
Grazie alla cortesia ed alla gentilezza di fildoc, un partecipante al Forum di Filatelia e Francobolli, sono evidenti sui francobolli qui sotto a sinistra (Verona, estate 2005) dei colori decisamente più pallidi e smorti rispetto ai francobolli tipo accostati nell'immagine.
Possiamo distinguere anche alcune tirature per la presenza di alcuni segni accessori sul bordo del foglio, come nel caso mostrato sotto di una barra di colore, probabilmente una guida ottica, posizionata sul bordo sinistro del foglio, all'altezza dell'ultima riga di francobolli.
Inchiostro non uniforme
Altre anomalie di stampa che sono state riscontrate in questo francobollo sono dovute principalmente alla non perfetta aderenza del foglio al cilindro di stampa, ad una non uniforme distribuzione degli inchiostri che ha lasciato qualche mancanza di colore, ad infiltrazioni di colore, ad eccessiva inchiostrazione, ad una cattiva pulitura del cilindro per opera della racla.
Nell'esemplare mostrato a destra, ad esempio, manca la stampa del nero, che è stata parzialmente sostituita da quella del blu, con la conseguenza di non avere l'indicazione del valore e la scritta "ITALIA" e la scritta "in ditta" sono in blu.
La cattiva distribuzione del colore nero ha fatto scomparire quasi del tutto la cifra "4" di "€ 0,45" in alcuni esemplari della quartina mostrata a destra ed alcune lettere con il nome della disegnatrice.
L'accidente ha interessato tutti i dieci esemplari di una colonna: evidentemente la mancanza di inchiostrazione si è protratta per tutta la lunghezza del foglio, nel senso della stampa, e forse anche di più fogli.
In questa quartina i francobolli di sinistra fanno parte di quella colonna dove il nero non era stato ben distribuito.
È evidente l'evanescenza della cifra "4" e di alcune lettere del nome della disegnatrice Rita Morena in questo particolare.
L'evanescenza della cifra "4", seppure meno completa, è evidente anche in questo francobollo (del quale è riprodotto solo il dettaglio) che affrancava una busta annullata a Napoli il 9 dicembre 2004.
Allo stesso modo si è formato il simbolo dell'Euro evanescente in questo francobollo a destra.
Anche gli altri nove francobolli sulla stessa riga del foglio da cui proviene questo mostrato avevano lo stesso difetto.
Vedendo il particolare ingrandito, si può supporre che si sia verificata una momentanea interruzione della distribuzione del nero in quel punto.
Il cilindro, continuando a girare sulla carta, è andato via via scaricandosi di colore impoverendosi di nero: se non è stata per tempo ristabilita l'inchiostrazione, quasi certamente i fogli successivi a questo non mostrano neppure questa leggera traccia grigiastra sul simbolo dell'Euro, che dovrebbe essere mancante. Tutto naturalmente dipende dalla tempestività con cui si è intervenuti (manualmente o automaticamente) a regolare l'inchiostrazione.
Cornice rifilata
La Filatelica Pisana ha segnalato l'esistenza di una tiratura di questo valore che presenta il disegno della cornice decorativa con le allegorie vegetali "tagliato" sulla sinistra. I margini del disegno si presentano quindi a sinistra rifilati ed allineati, leggermente interni rispetto alla scritta "ITALIA".
La segnalazione, pubblicata da "L'informazione del Collezionista", precisa che si tratta di un foglio intero acquistato nell'agosto 2004 che presenta questa particolarità, il che farebbe supporre la presenza di un nuovo cilindro di stampa. carta e dentellatura sarebbero identiche.
Sono stati trovati alcuni di questi francobolli con l'ornato "tagliato" a sinistra (grazie anche alla gentilezza di Giuseppe Cirneco del Forum di Filatelia e Francobolli) con annulli di altre città d'Italia: Torino, Milano, Brescia, Padova, Venezia, Firenze con annulli che vanno dal maggio 2004 al dicembre 2005.
Dall'esame diretto di questi esemplari si può escludere che si tratti di una parte del disegno mancante. Infatti osservando con attenzione questi francobolli si può osservare che l'incisione del cilindro c'è ed ha lasciato una impressione "a secco", cioè priva d'inchiostro.
Pertanto l'anomalia sarebbe riconducibile ad una mancanza dell'inchiostrazione del colore blu della cornice.
Certamente è strana la diffusione e la ripetitività del difetto in varie città d'Italia; per la tecnica e le caratteristiche della stampa questo difetto d'inchiostrazione dovrebbe interessare colonne verticali di francobolli e non interi fogli stampati.
Tuttavia Mario Marconcini della Filatelica Pisana ha detto che ha potuto «vedere un blocco numeroso di foglio, dove tutti i francobolli avevano la medesima effige mozzata a sinistra».
Non si può ovviamente smentire questa affermazione, ma non si può neppure negare che su tutti i francobolli con tale difetto visionati è sempre stata rilevata la traccia "a secco" lasciata sulla carta dall'incisione del cilindro.
Si potrebbe forse avanzare l'ipotesi (ma solo un'ipotesi, anche non completamente condivisibile) di un nuovo cilindro di stampa dove l'incisione della parte sinistra dell'ornato sia risultata debole, poco profonda, non in grado di trattenere l'inchiostro al passaggio della racla.
Si potrebbe forse dire qualcosa di più se si riesce ad esaminare seriamente almeno un foglio intero con questa caratteristica.
La cornice "tagliata" è stata osservata anche sul valore da € 0,85 della serie.
Spostamento del codice a barre
Particolare del numeratore stampato sui francobolli.
Si può ricondurre alle curiosità di stampa, ma in questo caso è una stampa un po' particolare: quella del numeratore con il codice a barre che numera ogni foglio.
In questo caso il numeratore ha impresso il numero progressivo ed il codice a barre in una posizione spostata verso l'interno del foglio, andando a colpire cinque francobolli.
Si tratta del foglio CA021779398, ma anche altri fogli (quelli con la numerazione immediatamente precedente ed altri con la numerazione successiva) portano questa curiosità.
E' da segnalare che questa anomalia, ancora più evidente perché interamente all'interno delle vignette dei francobolli, è stata riscontrata su pochissimi fogli del valore da € 0,05 di questa stessa serie.
Carta ricongiunta
Del valore da € 0,45 della serie "La donna nell'arte" sono stai ritrovati alcuni esemplari che contengono la carta ricongiunta trasparente gialla.
Purtroppo non sappiamo come si presentava il foglio, in quanto deve essere stato smembrato per dettagliarne i pezzi interessanti per il mercato collezionistico.
A noi sono noti due blocchi, il primo contenente due strisce di tre francobolli (sei pezzi), l'altro due strisce di cinque (dieci pezzi) per complessivi 16 francobolli.
Entrambi i blocchi sono uniti al bordo superiore del foglio.
Il nastro adesivo trasparente giallo è posto orizzontalmente, ma trasversale, e reca la stampa delle vignette e la perforazione. Sui francobolli invece la stampa è fortemente evanescente e mancante.
Dentellatura spostata
Sono stati segnalati anche spostamenti di dentellatura su questo valore della serie "La donna nell'arte".
Un caso di dentellatura spostata che fa apparire in alto anziché in basso le scritte "in ditta" è passato per posta il 2 febbraio 2005 (la località dell'annullo purtroppo non è leggibile) ed un foglio intero con un analogo spostamento di dentellatura è stato rinvenuto dal Gruppo Filatelico di Vignola.
Di seguito, un esemplare con una dentellatura ancora più spostata: tutte le scritte stampate in nero, compresa l'indicazione del valore, appaiono in alto della vignetta.
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_045CENT.html