Donna nell'arte, 0,34 €
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_034CENT.html
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con il valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio 1998: è disegnato da Luca Vangelli e raffigura il "Profilo femminile" dipinto da Antonio Benci, detto il Pollaiolo, attorno al 1470 e conservato presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano.
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura femminile in turchese, cornice in marrone chiaro» cui è da aggiungere, sotto la cornice, «la vernice interferenziale, con dei pigmenti di recente introduzione, con una tecnologia fortemente innovativa, invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda dell'angolo di osservazione».
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto"...»; per il valore facciale e la legenda «Italia» è scelto il colore nero.
«Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze».
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle degli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il timbro «VISTO, SI APPROVA».
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata, dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale, ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da 650 lire assolveva da solo alla tariffa per l'invio di una fattura commerciale aperta fuori città, per l'invio di stampe di primo porto per città non capoluogo di provincia oltre a consentire altre integrazioni tariffarie.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due monete: Lira ed Euro.
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 650 lire stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che «ferme restando tutte le altre caratteristiche» dovrà recare l'indicazione del controvalore in Euro, precisamente € 0,34. Inoltre «sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio con l'indicazione del controvalore in Euro e precisamente: (...) per il valore di L. 65.000 - euro 33,57».
E' curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una volta entrato in vigore l'Euro il 1° gennaio 2002, risultava più conveniente acquistare un foglio intero di cento francobolli (€ 33,57) piuttosto che i cento francobolli separati (€ 34,00).
Curiosità ed anomalie
Scarti di stampa
Nell'esempio mostrato a destra, appartenente alla prima emissione con la valuta in Lire, il colore nero è completamente fuori registro e anche la posizione della dentellatura è spostata.
Sono scarti che probabilmente non sono arrivati neppure alle operazioni di controllo della qualità (dove arrivano i fogli di francobolli stampati prima di essere destinati ai magazzini di distribuzione).
Probabilmente dalla cassa degli scarti di lavorazione sono scivolati nascostamente in qualche tasca e così sono usciti dallo stabilimento, e da qui sono finiti sul mercato collezionistico, dove non mancano gli acquirenti di queste discutibili varietà.
Il pezzo mostrato qui sotto invece appartiene alla seconda emissione , con doppia valuta (Lire ed Euro).
Qui è tutto fuori registro: il turchese del "Profilo femminile" del Pollaiolo, il marrone chiaro della cornice vegetale a sinistra, il nero della legenda «ITALIA», dell'indicazione del valore facciale, le piccole scritte "in ditta". Solo la vernice interferenziale è a registro con il marrone chiaro della cornice; in compenso la perforazione è completamente spostata in senso verticale, con il risultato che all'interno della dentellatura si trovano due mezze vignette.
È anche visibile, nella metà superiore, il segno fatto con il matitone rosso in Poligrafico per demonetizzare questi scarti di stampa che qualcuno, successivamente, ha cercato di cancellare.
Ed anche questo obbrobrio è finito sul mercato delle (discutibili) varietà.
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_034CENT.html