Donna nell'arte, 0,41 €
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_041CENT.html
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio 1998: è disegnato da Francesco Tulli e raffigura il dipinto "Donna con liocorno" di Raffaello Sanzio, realizzato nel 1507 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma.
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura femminile in marrone, cornice in grigio», cui è da aggiungere, per il valore facciale e la legenda «Italia» il nero.
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto"...»
«Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 a.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle degli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il timbro «VISTO, SI APPROVA».
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in calcografia su carta fluorescente, filigranata con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il foglio, dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale, ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da 800 lire assolveva da solo alla tariffa per l'invio di una lettera ordinaria fino a 20 gr. per l'Italia e bacino del Mediterraneo.
Questa tariffa, introdotta il 5 maggio 1997 rimase in vigore (anche dopo che la conversione in Euro l'aveva trasformata in € 0,41) fino al 31 dicembre 2003 per complessivi 6 anni, 7 mesi e 25 giorni.
Di conseguenza questo francobollo (con le successive versioni di cui si dice più avanti) ebbe un larghissimo impiego, e di conseguenza una larghissima tiratura.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due monete: Lira ed Euro.
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 800 lire stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che, «ferme restando tutte le altre caratteristiche», dovrà recare l'indicazione del controvalore in Euro, precisamente € 0,41. Inoltre «sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio con l'indicazione del controvalore in Euro e precisamente: (...) per il valore di L. 80.000 - euro 41,32».
È curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una volta entrato in vigore l'Euro dal 1° gennaio 2002, risultava più conveniente acquistare cento francobolli separati (€ 41,00) piuttosto che un foglio intero di cento (€ 41,32).
Terza emissione in Euro
Il 2 gennaio 2002, con il passaggio dell'Italia all'Euro, la "Donna con liocorno" modifica ancora le sue caratteristiche «nell'indicazione del valore, espresso solo in euro: (...) Euro 0,41».
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, dalla primavera 2003 le nuove tirature del francobollo da € 0,41 recano l'indicazione «I.P.Z.S. S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in ditta"), ferme restando tutte le altre caratteristiche, compresa la dentellatura.
Questa modifica tuttavia non è stata ufficializzata né da un decreto, né da una qualsiasi comunicazione ufficiale.
Non esiste pertanto un giorno di emissione. La prima data d'uso conosciuta di questi francobolli è al momento quella del 22 aprile 2003 (da Treviso) come segnalato da Vaccari News del 16 febbraio 2004.
La nuova macchina e la nuova dentellatura
Il quinto cambiamento significativo di questo francobollo arriva con la nuova macchina da stampa Goebel "brm-s 350 p" con la quale viene stampato a partire dal novembre 2003.
A questa macchina è abbinata una perforatrice a piastra che consente di perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio, ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185 fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Anche tali modifiche non sono mai state ufficializzate da un decreto e quindi anche per questa versione non esiste un giorno di emissione.
Questa quinta versione fa la sua comparsa agli sportelli nel dicembre 2003. Un comunicato dell'estate 2004 della direzione dell'Officina Carte Valori dichiarava che era stata messa in produzione dal novembre 2003.
La possibilità di un uso isolato di questo francobollo fu possibile solo per alcune settimane del dicembre 2003: dal 1° gennaio 2004 infatti la tariffa di una lettera ordinaria per l'interno di primo porto sarebbe stata portata a € 0,45. Considerando che dovevano ancora essere smaltite le scorte della precedente versione, le lettere così affrancate non sono frequentissime.
La versione con la scritta S.p.A. "lunga"
Per un rifacimento dell'impianto di stampa nasce la sesta ed ultima versione della "Donna con liocorno".
Naturalmente è con l'indicazione del valore espresso in Euro ed è stampata dallo stabilimento del Salario con la nuova Goebel "brm-s 350 p", quindi conserva tutte le caratteristiche tecniche e di dentellatura della precedente quinta versione.
Tuttavia vengono utilizzate al piede della vignetta delle diverse scritte "in ditta" che risultano più lunghe delle precedenti e con un carattere in stile normale (nella edizione precedente, con la scritta "corta", il carattere è in stile "grassetto).
In particolare nella precedente versione della scritta "I.P.Z.S. S.p.A. - ROMA" la seconda "A" di "ITALIA" termina all'altezza dell'ultima "gambetta" della "M" di "ROMA", mentre in questa sesta versione termina all'altezza della prima "gambetta" di "ROMA".
In pratica la scritta "in ditta", rispetto alla legenda "ITALIA", nella versione "corta" è più lunga della sola "A" di "ROMA", nella versione "lunga" sporge con due lettere, "MA".
Anche in questo caso non c'è stato alcun comunicato che informasse della modifica. Se ne sono accorti i collezionisti (Maria Antonietta Lucchini) nel febbraio 2005, quando ormai questo valore era scarsamente, per non dire per niente, in uso a seguito dell'entrata in vigore delle nuove tariffe dal 1° gennaio 2004 che hanno portato la tariffa di primo porto di una lettera per l'interno da € 0,41 ad € 0,45, rendendo praticamente inutile l'uso di questo taglio.
La falsificazione del francobollo
Di questo francobollo è stata effettuata una falsificazione per frodare le Poste.
La falsificazione riguarda la versione con il valore in Euro senza l'indicazione "S.p.A.". Pertanto deve essere stata fatta probabilmente nel 2002 o nei primi mesi del 2003 e comunque prendendo di modello la vecchia tipologia "senza S.p.A.".
La vignetta appare retinata grossolanamente: sono stati usati due retini, uno per il colore nero (che diventa grigio sulla cornice vegetale per effetto della retinatura) ed uno per il marrone. Con il retino del nero sono stati rinforzati anche alcuni particolare della "Donna con liocorno" per dare un effetto quasi calcografico, ed analogamente il retino del marrone interessa alcuni tratti della cornice vegetale per imitare l'effetto frequente delle infiltrazioni di marrone tipiche in questo tipo di stampa calcografica.
Sui caratteri della legenda il retino si fa fitto, dando un nero pieno: tuttavia le lettere sono frastagliate dai puntini del retino.
La stampa probabilmente è offset.
Pare che la consistenza della carta sia abbastanza simile a quella dei francobolli originali e non è filigranata.
La dentellatura è riuscita male e si notano subito le differenze: è lineare (anziché a pettine) e si notano gli angoli irregolari per effetto dell'incrocio delle perforazioni. Il passo è di circa 11 x 11¼.
Altre differenze si potrebbero commentare potendo disporre del francobollo che risulta essere stato impiegato almeno nella provincia di Napoli.
È da ricordare che per la legislazione italiana è reato introdurre nei confini dello Stato, acquistare, detenere o mettere in circolazione francobolli contraffatti, anche «...non in corso, ma che hanno avuto corso legale, emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri...».
Curiosità ed anomalie
Punti di colore
Prima di tutto merita di essere segnalato un difetto di incisione che ha interessato una tiratura (o parte di essa) del valore da € 0,41 nella versione "senza S.p.A.", quella cioè emessa il 2 gennaio 2002 con l'indicazione del valore solo in Euro.
Si tratta di due punti di colore, il primo in prossimità della scollatura a "V" della "Donna con liocorno", l'altro (spesso doppio) sotto la lettera «R» di «ROMA» che fa parte delle scritte "in ditta".
Il primo punto interessa l'area stampata con l'inchiostro marrone, il secondo quella stampata in nero: di conseguenza le due imperfezioni sono stampate rispettivamente con questi due colori.
Il difetto si ripete costantemente nel francobollo che occupa la posizione 42 del foglio di cento, ma con una particolarità: avendo potuto esaminare un pacco di fogli con numerazione progressiva, le due imperfezioni non si ritrovano su tutti i fogli, bensì su un foglio ogni tre.
Questo farebbe supporre che il cilindro contenesse l'incisione di tre composizioni di cento francobolli e solo su una di esse ci fosse il difetto, magari prodotto da una scalfittura sulla superficie del cilindro.
Si ringrazia per la segnalazione il signor Giovambattista Spampinato.
Stampa del nero difettosa
In generale si deve segnalare che il particolare metodo di stampa calcografica, assieme alla grande quantità di esemplari stampati, ha dato luogo a vari difetti di stampa occasionali.
I difetti più comuni, soprattutto in determinate tirature, sono dovuti prevalentemente alla carenza di inchiostrazione con conseguenti falle (mancanze) di colore.
La mancata completa inchiostrazione del nero ha prodotto queste falle sull'indicazione del valore.
La non completa inchiostrazione, ma anche la non perfetta complanarietà del foglio al momento della stampa che non ha aderito completamente al cilindro, ha fatto sparire in certi case le minute scritte "in ditta".
Anche la versione "S.p.A." dentellata 13¼ x 13¼ è stata trovata senza le scritte "in ditta" (esemplare segnalato da "bigiolly", un iscritto al Forum di Filatelia e Francobolli)
Falla di colore
Tra i vari difetti, o curiosità, rilevabili su questo francobollo, va segnalata una vistosa falla di colore che "cancella" parzialmente il volto della "Donna con liocorno".
È conosciuto un modesto numero di fogli della versione con la doppia valuta (espressa in Lire ed Euro) dove nella prima colonna di francobolli del foglio (quella di sinistra) sono presenti esemplari con una più o meno vistosa macchia che nasconde il viso femminile.
Naturalmente non si tratta di macchia, ma di mancanza del colore marrone per un difetto di inchiostrazione.
Infatti esaminando attentamente il francobollo si può notare il disegno calcografico impresso "a secco", ovvero senza inchiostro.
Un simile difetto è stato riscontrato anche su alcuni fogli del valore da € 0,85 di questa serie.
Doppia stampa
Questo esemplare presenta quasi una doppia stampa parziale delle scritte in mero, nelle quali si è infiltrato del marrone.
Infiltrazioni
Un'altra tipologia di difetti di stampa comprende le infiltrazioni di colore: può accadere che la distribuzione del colore non sia perfetta sul cilindro di stampa, con la conseguenza che un colore prende il posto di un altro.
In genere, quando questo accade, il difetto non interessa un solo francobollo, ma più frequentemente tutta la colonna verticale in cui si trova.
Tonalità del bruno
Nel corso delle numerose tirature di questo francobollo, il marrone ha assunto varie tonalità, dalle più "fredde" alle più calde e cariche.
Quasi estremi sono questi due casi, dove la "Donna con liocorno" è quasi grigia.
Queste "Donne con liocorno" sono quasi monocrome: quello di sinistra è stato a Venezia il 30 settembre 2003, quello a destra a Padova il 3 dicembre 2003: si tratta delle ultime tirature senza ancora l'indicazione "S.p.A.".
Carta ricongiunta
È d'obbligo segnalare su questo valore una anomalia che è un classico: la stampa su carta ricongiunta.
Dei francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte" stampati su carta ricongiunta al momento sono noti, oltre al valore da € 0,41 che si mostra qui sotto, quelli da € 0,02, da € 0,10 e da € 0,45.
Sembra che siano complessivamente due i fogli conosciuti del francobollo da € 0,41 della serie "La donna nell'arte" che presentano la carta ricongiunta di colore marrone chiaro.
Quello che si mostra qui è forse il più interessante e riguarda il valore della terza emissione con la valuta in Euro e la perforazione a pettine 14¼ x 13¼ senza "S.p.A.".
Il nastro di carta di ricongiunzione, che ha ricevuto la stampa delle vignette e la perforazione, è posto orizzontalmente al recto del foglio dove interessa i francobolli della nona e decima riga.
Inoltre sul verso del foglio sono state applicate due altre strisce che hanno ricevuto la perforazione, delle quali una verticale che interessa la quinta e la sesta colonna di francobolli a cominciare da quelli della quarta riga. Conseguentemente i francobolli alle posizioni 85, 86, 95 e 96 presentano la carta ricongiunta tanto al recto, quanto al verso.
È da notare come la perforazione sia leggermente spostata verticalmente in modo da interferire con le piccole scritte "in ditta" dei francobolli superiori.
Il foglio, dopo esser stato separato da quelli destinati alla distribuzione, è stato siglato da un paio di responsabili del poligrafico al recto ed al verso, in prossimità del nastro di ricongiunzione; quindi è stato parzialmente demonetizzato con l'applicazione degli appositi fori su tre righe che interessano le ultime due righe di francobolli (la nona e la decima).
Il foglio è stato anche annullato diagonalmente con un grosso tratto fatto con un matitone rosso: segno che successivamente qualcuno ha cercato di cancellare, rimanendo tuttavia ancora visibile.
Il foglio, destinato all'archiviazione o, più probabilmente, alla distruzione, ha trovato poi la strada per arrivare sul mercato collezionistico.
Dentellatura spostata
Quando le anomalie riguardano spostamenti di dentellatura si possono avere degli esemplari curiosi ed appariscenti, molti dei quali sono andati a finire nella normale rete di distribuzione e sono stati venduti al pubblico.
Gli spostamenti sono in genere in senso verticale, riguardando il pettine perforante.
La dentellatura spostata (valore in doppia valuta) fa apparire la legenda "ITALIA" ed il valore "800" in alto. La perforazione ha quasi cancellato il controvalore in Euro, cadendoci sopra, che è parzialmente visibile in basso. Da notare anche una infiltrazione parziale del marrone sulle scritte "in ditta" e sulla base del ramo della cornice vegetale
Foro cieco
Un esempio di foro cieco in un esemplare della "Donna con liocorno" con valore espresso in doppia valuta (Lire ed Euro).
Si tratta di un foro cieco e non di un salto del pettine perforatore: infatti l'altezza del francobollo è uguale a quella dei francobolli normalmente dentellati, inoltre a destra si nota una dentellatura regolare (se fosse stato "salto del pettine" dovrebbe esserci anche a destra) ed infine a sinistra manca un "dente".
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_041CENT.html