Serie donna nell'arte, prima emissione
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0201_IndiceDonne.html
Il dibattito
L'8 luglio 1998 la quinta serie ordinaria di francobolli della repubblica Italiana denominata "Castelli d'Italia" è messa in pensione, dopo quasi 18 anni da quel 22 settembre 1980 in cui vide ufficialmente la luce.
Viene infatti sostituita dalla nuova serie dedicata alla "Donna nell'arte".
Il dibattito sull'allestimento di una nuova ordinaria che andasse a sostituire i "Castelli" era iniziato alla fine del 1995, ma il progetto si concretizzò nella riunione della Consulta per la filatelia del 18 novembre 1996.
Il soggetto prescelto fu «la donna nell'arte», cioè figure femminili nelle opere d'arte prodotte in Italia dall'antichità preclassica ai nostri giorni. Come venne dichiarato, «...l'idea delle figure femminili nell'arte italiana si ispira alla concezione di quelle figure di donna che nell'antichità, così come in epoca moderna, hanno segnato e segnano indelebilmente l'arte nel nostro Paese e spesso simboleggiando, anche grazie alla mirabile opera interpretativa di artisti sommi, momenti fondamentali della nostra storia.»
Il 21 aprile 1997 la Giunta d'arte approvò il progetto e nominò una commissione ristretta per realizzarlo.
La commissione selezionò le opere da riprodurre: fu fatta una selezione diacronica in base a criteri estetici, storico-culturali e geografici, tenendo anche presenti i vari supporti e le tecniche delle opere d'arte. Questo lavoro si tradusse nella scelta di 23 opere.
La fanciulla Velca | Arte etrusca | Tarquinia (Viterbo) | V-III sec. a.Cr. | Francobollo da 100 lire (€ 0,05) |
Il banchetto di Erode | Filippo Lippi | Prato | XV sec. | Francobollo da 450 lire (€ 0,23) |
Profilo femminile | Pollaiolo | Milano | XV sec. | Francobollo da 650 lire (€ 0,34) |
Donna con liocorno | Raffaello | Roma | XV-XVI sec. | Francobollo da 800 lire (€ 0,41) |
Costanza Buonarelli | Bernini | Firenze | XVII sec. | Francobollo da 1.000 lire (€ 0,52) |
Lucrezia Panciatichi | Bronzino | Firenze | XVI sec. | Cartolina postale da 800 lire (€ 0,41) |
Proserpina | Arte magnogreca | Lucera (Foggia) | V sec. a.Cr. | Francobollo da € 0,10 |
Moneta siracusana | Eumenes | Siracusa | V sec. a.Cr. | Francobollo da € 0,02 |
La primavera | Botticelli | Firenze | XVI sec. | Francobollo da € 0,77 |
Le cortigiane | Carpaccio | Venezia | XV-XVI sec. | Francobollo da € 0,85 |
Antea | Parmigianino | Capodimonte (Napoli) | XVI sec. | Francobollo da € 0,50 |
Principessa di Trebisonda | Pisanello | Verona | XV sec. | Francobollo da € 0,65 |
Ifigenia in Tauride | Arte romana | Pompei (Napoli) | I sec. a.Cr. | Soggetto non utilizzato |
Imperatrice Teodora | Arte ravennate | Ravenna | V-VI sec. | Soggetto non utilizzato |
Incontro alla Porta aurea | Giotto | Padova | XIV sec. | Soggetto non utilizzato |
Camera degli sposi | Mantegna | Mantova | XV sec. | Soggetto non utilizzato |
Marte e Venere[1] | Veronese [1] | Torino [1] | XVI sec. [1] | Francobollo da € 0,90 [1] |
Testa della Provvidenza | Pietro da Cortona | Roma | XVII sec. | Soggetto non utilizzato |
Nettuno offre doni a Venezia | Tiepolo | Venezia | XVIII sec. | Francobollo da € 0,70 |
Ebe | Canova | Forlì | XIX sec. | Francobollo da € 0,01 |
Venere di Urbino | Tiziano | Firenze | XVI sec. | Francobollo da € 0,45 |
Regina di Saba | Piero della Francesca | Arezzo | XV sec. | Francobollo da € 0,03 |
Danae | Correggio | Roma | XVI sec. | Francobollo da € 0,20 |
La commissione ristretta voluta dalla Giunta d'arte si occupò anche del progetto grafico e delle tecniche di stampa al fine di «realizzare una serie moderna, con contenuti di tecnologia avanzata, ma di gusto classico». Per giungere alla realizzazione definitiva si passò attraverso la ricerca di diverse soluzioni, con prove, studi e bozzetti preparatori, molti dei quali avevano ormai le caratteristiche di esecutivi.
Si scelse di incorniciare solo parzialmente le figure femminili con una decorazione formata dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo d'ulivo e del tralcio di vite, colture tradizionali del nostro paese.
La serie, come risulta nella sua versione definitiva, appare curata, elegante e graficamente ben riuscita e coerente.
Naturalmente, come sempre, non mancarono le critiche: una di queste riguardava la mancanza di didascalie che identificassero l'opera e l'autore.
All'epoca fu detto che la serie non voleva proporre singole opere d'arte, ma volti femminili universalmente intesi, colti dagli occhi di artisti nell'arco di secoli, come una rappresentazione senza tempo dell'eterno femmineo.
Il decreto di emissione
Finalmente arriva il decreto del Ministero delle Comunicazioni del 7 maggio 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 30 maggio dello stesso anno, che autorizza l'emissione di una serie di francobolli ordinari denominata "La donna nell'arte"
Con il successivo decreto del 2 luglio 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998, sono stabilite le caratteristiche tecniche dei primi cinque francobolli e della cartolina postale per l'interno.
Il titolo del decreto recita: «Emissione di interi postali ordinari e caratteristiche tecniche di cinque francobolli e di una cartolina postale per l'interno appartenenti alla serie ordinaria "La donna nell'arte".»
L'articolo 1 esordisce: «E' emessa una serie di francobolli ordinari, denominata "La donna nell'arte", nei valori di L. 100, L. 450, L. 650, L. 800 e L. 1000.»
L'articolo 2 consiste in quest'unica affermazione: «E' autorizzata l'emissione di una serie di interi postali ordinari appartenenti alla serie ordinaria denominata "La donna nell'arte".»
L'articolo 3 si occupa cella cartolina postale: «E' emessa una cartolina postale per l'interno appartenente alla serie ordinaria denominata "La donna nell'arte", nel valore di L. 800.»
La carta, le dimensioni e la dentellatura
«Detti francobolli sono stampati su carta fluorescente non filigranata, per i valori di L. 100, L. 450 e L. 650; su carta fluorescente, filigranata con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il foglio, per i valori da L. 800 e L. 1000; formato carta: mm 25,4 x 30; formato stampa: mm 21,4 x 26; dentellatura: 14 x 13.»
Se la misura della dentellatura indicata dal decreto è stata per lo più rispettata nei primi anni, non coincide tuttavia con la dentellatura che misurano i filatelisti.
Per questa emissione i cataloghi indicano inizialmente 14¼ x 13 ¼, anche se 14¼ è una misura arrotondata per eccesso e 13¼ invece lo è un po' troppo per difetto.
La dentellatura era applicata con un perforatore a pettine verticale che si muoveva dall'alto verso il basso.
Una battuta del perforatore fustellava 185 fori orizzontali, dei quali 181 propriamente pertinenti ai francobolli e 4 fori "d'invito", due sul bordo sinistro del foglio e due su quello destro, per agevolare la separazione. 19 erano invece gli aghi del perforatore disposti sugli undici segmenti verticali che perforavano i lati verticali dei francobolli.
In pratica i "dentelli" che circondano i lati dei francobolli per i primi anni sono 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
Le cose cambieranno quando la produzione di questi francobolli passerà alle nuove macchine Goebel, la "brm-t 350 p" e la "brm-s 350 p", a partire dagli ultimi mesi del 2003.
La stampa
«I francobolli sono stampati in rotocalcografia, per i valori da lire 100, 450 e 650, in calcografia, per i valori da lire 800 e 1000.»
Per la realizzazione del bozzetto si optò, dopo varie e diverse soluzioni prese in considerazione, per la riproduzione monocroma al tratto, per uniformare esteticamente i francobolli stampati in calcografia da quelli stampati in rotocalcografia.
I fogli
«I fogli sono composti ciascuno di cento esemplari. Sulla cimosa, lungo tutto il lato superiore e inferiore del foglio e sul lato sinistro in corrispondenza del francobollo posto sulla prima, seconda, nona e decima fila, è riprodotta la stessa cornice decorativa che figura sul francobollo raccolto nel foglio.»
Tale cornice, proveniente dall'ornato posto sul bordo superiore del foglio, è riprodotta sopra il titolo di questa pagina.
La vignetta
«Le vignette sono così composte: entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.
La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto" e in colori delicati variabili, dichiarati. Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta, e riprodotti in colore nero, utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze. Nei valori facciali bassi, fino a L. 800 escluso, oltre i colori variabili dichiarati, è utilizzata la vernice "interferenziale", con dei pigmenti di recente introduzione, con una tecnologia fortemente innovativa, invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda dell'angolo di osservazione.»
La prima emissione, in Lire
Come detto, la prima tranche della serie appare l'8 luglio 1998: è composta da cinque francobolli, da 100, 450, 650, 800 e 1.000 lire ed è affiancata da una cartolina postale recante un'apposita impronta da 800 lire.
La stampa della cartolina postale è eseguita in offset.
I francobolli della prima serie "La donna nell'arte" con il valore espresso in Lire, emessa l'8 luglio 1998.
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 La commissione ristretta aveva scelto un'immagine tratta dal dipinto del Veronese «Marte e Venere con Amore» conservato presso la Galleria Sabauda di Torino. Per motivi che non conosciamo per preparare il francobollo da € 0,90 (emesso il 26 giugno 2004) fu invece utilizzato il soggetto di un altro quadro del Veronese, «Venere e Marte legati da Amore», conservato a New York presso il Metropolitan Museum of Art.
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0201_IndiceDonne.html