Serie Europa 1960

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Serie Europa
1959 1961
Soggetti e temi
Tutte le emissioni dell'anno
Emissione Italia


Il soggetto è comune a tutti gli stati: ruota formata da 19 raggi.

È la prima serie a riportare la sigla "CEPT", nata a giugno del 1959.

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Dal bollettino illustrativo n.69 del 19 settembre 1960

Il 19 settembre 1960, l'Amministrazione delle Poste e delle Telecomunicazioni d'Italia emetterà, nell'ambito delle attività della Conferenza Europea delle Amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni (C.E.P.T.), una serie di due francobolli ispirata all'Idea Europea.

L'emissione stessa vuole ricordare altresì il 1º anniversario di detta Conferenza tenutasi a Montreux nel 1959. (...)

Il soggetto, unico per tutti i paesi della C.E.P.T., prescelto in concorso internazionale, è opera dell'artista finlandese P.Rahikainen. Esso raffigura, nel senso orizzontale del formato, una ruota a 19 raggi, simboleggiante i Paesi della Conferenza (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania Federale, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Turchia), il cui mozzo è centrato con la lettera O della parola EUROPA.(...)

L'emissione dei francobolli EUROPA 1960 è un avvenimento importante e di buon auspicio. L'idea dell'emissione simultanea in diversi Paesi di francobolli rappresentanti una vignetta comune è stata realizzata dapprima dai sei Paesi delle Comunità Europee, che sono stati in tal modo in questo settore, come in tanti altri, dei pionieri; indi nel 1960, per la prima volta, l'idea è stata rilanciata a livello della «Grande Europa». In effetti, sono tutti i Paesi appartenenti alla C.E.P.T. che parteciperanno a tale emissione, vale a die, praticamente tutti i Paesi dell'Europa libera.

Creando le loro Comunità - Carbone e Acciaio, Euratom e Marcato Comune - i Sei non hanno mai voluto formare un cerchio autarchico e chiuso a ogni partecipazione «straniera». Al contrario essi hanno voluto che gli altri Paesi europei, membri del Consiglio d'Europa e dell'OECE, si ispirassero al loro esempio e si aggiungessero ad essi per costituire una potente entità economica suscettibile di rialzare il livello di cita degli Europei e di permettere all'Europa di far fronte con fiducia alle esigenze del mondo moderno. L'unione dei Sei non è quindi che una tappa sulla via dell'unità europea. L'Europa, già tragicamente divisa dalla cortina di ferro, non può più permettersi il lusso di nuove scissioni, di sterili dispute fra «Sei» e «Sette», di sprechi economici e umani.

Ecco perchè il francobollo EUROPA 1960, emesso per celebrare l'anniversario della creazione, dietro raccomandazione del Consiglio d'Europa, della Conferenza Europea delle Poste e delle Telecomunicazioni, sembra rivestire, al di là della sua importanza come mezzo di pubblicità per l'Idea Europea, un grande valore simbolico.

Vien fatto di credere che questa imponente realizzazione comune dell'insieme dell'Europa libera non sarà l'ultima nè in questo campo nè in altri campi.

Certo, «unificare» i francobolli è una cosa relativamente facile, in confronto all'unificazione delle nostre economie, delle nostre politiche, delle nostre legislazioni; ma se questo simbolo che è il francobollo EUROPA riflette la volontà dei nostri governi e dei nostri popoli di lavorare in comune e di risolvere insieme i problemi che si presentano all'Europa, è un simbolo di una grande portata ed è motivo di grande speranza.

Emissioni non ufficiali

Cept60 romania.jpg

Vignetta stampata da rumeni in esilio in Spagna, come protesta per la loro condizione. L'esemplare (evidentemente non riconosciuto dall'amministrazione postale) ha lo stesso soggetto dell'anno lievemente modificato a rappresentare un uomo che non riesce a spingere una ruota, bloccata idealmente dal comunismo.