Filigrana ruota alata del primo tipo

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Il primo tipo di filigrana ruota si trova per la maggior parte dei francobolli emessi dal 1945 al 1952.

La filigrana del 1° tipo in un francobollo del 1949 per il centocinquantenario dell'invenzione della pila stampato su fogli singoli
La filigrana del 1° tipo nel francobollo del 1949 per l'inaugurazione del monumento a Mazzini a Roma stampato su carta in bobina

Il primo francobollo che appare con questa filigrana nel maggio 1945, in periodo di Luogotenenza del Regno, è quello da 1 Lira della serie Imperiale stampato a Roma con la vignetta modificata, senza i fasci.

Le bobine con questa nuova filigrana arrivano a Roma nell'aprile del 1945 e sono prodotte con il metodo "in piano" a Fabriano dalle Cartiere Miliani: i contorni della filigrana sono poco definiti, sfumati e confusi.

La filigrana della carta in bobine, come per la precedente versione con la corona sabauda, prevedeva che ci fossero 40 ruote in senso orizzontale, disposte su quattro piste di dieci ruote ciascuna, separate da interspazi. Nei tre interspazi che separavano le quattro piste di filigrana correva la dicitura "POSTE ITALIANE" in doppia fila, testa contro testa. La stessa dicitura, in questo caso però su un'unica fila, si trovava anche sui due bordi esterni della bobina.

Come si presentava la filigrana ruota del I tipo in bobina: la bobina, che comprendeva quattro piste di filigrana, veniva tagliata a metà (nel senso indicato dalla linea rossa) prima di essere utilizzata per la stampa
La banda della bobina di carta, dopo esser stata tagliata a metà, presentava due gruppi di filigrane affiancate

L'altezza delle lettere era di 7,5 millimetri

La bobina veniva tagliata longitudinalmente a metà, al centro della doppia fila di diciture testa contro testa "POSTE ITALIANE", in modo che in macchina entrava una bobina con la prima e la seconda pista di filigrana, oppure con la terza e la quarta pista.

Per completezza d'informazione c'è da dire che esiste un'eccezione a questo modo di procedere: per stampare una parte di tiratura del francobollo da 50 Lire di posta aerea del 1947 per il cinquantenario della radio furono usate le due piste centrali della bobina, cioè la seconda e la terza, effettuando quindi due tagli longitudinali alla bobina: tra la prima e la seconda pista e tra la terza e la quarta pista.

Con questa filigrana in bobine furono stampati i francobolli in rotocalco a cominciare, come già ricordato, dall'1 Lira Imperiale senza fasci di Roma fino a quello per le celebrazioni vanvitelliane di Caserta del febbraio 1952.

Questa filigrana venne approntata anche per fogli singoli, di formato cm. 50 x 60, da destinare alla stampa calcografica, anche se in realtà furono poco usati ed ebbero impiego, ad esempio, per alcune provviste del 100 Lire Democratica, stampate forse tra fine 1947 e nel primo semestre del 1948, distribuite nel 1948 e 1949 e messe in vendita ed utilizzate per l'affrancatura dal 1948 al 1950, per i due valori del 1949 dedicati ai 150 anni dell'invenzione della pila di Alessandro Volta, per la serie dedicata al cinquantenario della morte di Giuseppe Verdi del 1951 e per il valore del 1952 emesso in occasione della XXX Fiera di Milano.

Come si presenta un foglio intero di carta filigranata: le 400 ruote del I tipo sono suddivise in quattro gruppi di cento

Per fabbricare i fogli singoli era stato utilizzato un vecchio impianto che già aveva prodotto fogli di carta filigranata con la corona. Si trattò di sostituire le coroncine con le ruote.

Il tappeto di ruote era diviso in quattro quarti di cento ruote ciascuna (10 x 10) separati da interspazi privi di filigrana di 25 mm. l'interspazio verticale e di 32 mm. quello orizzontale.

Sui bordi esterni del foglio, ripetute due volte come nelle composizioni con le coroncine, le diciture in filigrana "FRANCO BOLLI POSTALI" e "MINISTERO DEL TESORO" con caratteri alti mm. 12,5; inoltre la sigla "PMF", alta mm. 8, identificativa del fabbricante della carta, Pietro Miliani Fabriano.

Tra i segni "accessori" in filigrana continuavano ad essere presenti le piccole croci che si ritrovano piuttosto raramente sui bordi del foglio stampato.

Se si paragona la rarità nel ritrovare, anche sui bordi, le crocette in confronto alle più frequenti lettere, si può ipotizzare che queste croci non furono sempre presenti in tutte le produzioni di questa carta, ma solo in un periodo abbastanza breve: può essere che siano state volutamente tolte, o che si siano distaccate accidentalmente, o che erano state utilizzate differenti forme, con o senza crocette.

Almeno su una partita di questi fogli (sono state individuate con certezza almeno due forniture) doveva essere impressa in filigrana la cifra "21", indicante il numero della forma con cui era fabbricata la carta, segnalata nel Catalogo D'Urso.

La lavorazione della carta "in piano" porta come conseguenza un segno della filigrana poco nitido, con i contorni sfumati e confusi.

Le piccole ruote del I tipo risultano schiacciate ai lati: di conseguenza si presentano leggermente ovalizzate ed allungate in verticale. Il mozzo della ruota è decentrato verso l'attacco dell'ala.

Nel tappeto di filigrana ruota alata del I tipo le piccole ruote sono distanziate le une dalle altre di circa 8 mm. in senso verticale e di 7 mm. in quello orizzontale.

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Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0211_Filigrana_Indice.html