Ricerca della fluorescenza
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Nei francobolli italiani - 2 - 3 |
Ho appena comprato la mia lampada di Wood, l'attacco alla corrente, l'accendo e faccio il buio completo nella mia stanza. Dopo un po' la lampada si attiva spargendo i suoi raggi violetti-ultravioletti; è una luce scura ma permette di vedere tutto quanto nella stanza, pur con una certa difficoltà; tutto rimane nella penombra, qua e là saltano all'occhio sagome di un azzurro brillante: sono i fogli di carta, le tende, le cornici delle fotografie appese al muro.
Bando agli indugi, prendo il raccoglitore dei doppi, quello diviso per anni, un anno per pagina, e inizio a sfogliarlo, partendo dall'inizio. Buio, buio, buio… i pezzettini di carta del periodo ruota sono semplici rettangoli scuri sullo sfondo azzurro del raccoglitore, poi andando avanti iniziano ad acquisire una certa luminosità finché, girando alla pagina del 1968, avviene il cambiamento radicale: tutti i francobolli si tingono di giallo, più o meno intenso, e mantengono questa loro colorazione in tutti gli anni successivi. Negli anni '80 poi vedo comparire nuove sfumature di colore, con quadratini a volte bianchi, a volte verdi, spesso gialli di tutte le intensità, e non mancano anche pezzi strani, con il giallo a macchie o che sembra grattato via in parte.
Parlare di ricerca della fluorescenza sembra superfluo, tanto è evidente e subito individuabile un francobollo fluorescente in mezzo a tanti, però magari è bene spendere una pagina per dire qualche banalità sull'uso della lampada di Wood.
Prima di tutto diciamo che la luce ultravioletta è dannosa agli occhi, ma prima di spaventarci e di rinunciare ad usarla, diciamo anche che le lampade ad uso filatelico hanno potenze molto basse e sono spesso inscatolate in modo da non dover mai fissare direttamente la luce che emanano, e non esiste comunque motivo per farlo: la lampada illumina il francobollo, il francobollo assume la colorazione, il collezionista guarda il francobollo; quello che si deve fare è quindi sistemare la lampada in modo che illumini i nostri francobolli e non noi stessi.
Banalità: se usate la lampada in una giornata di sole con le tapparelle bene aperte e con la luce accesa, difficilmente riuscirete a distinguere alcunché. L'ambiente ideale è l'assenza totale di luminosità. Non abbiate timore di brancolare nel buio: come spiegato in precedenza, la lampada emette, oltre che nel campo (invisibile) dell'ultravioletto, anche nel campo (visibile) del violetto, fornendo oltre alla prova dell'avvenuta accensione anche quel tanto di luce che basta per vedere l'ambiente circostante.
Altra banalità: guardare i francobolli direttamente dentro l'album o il raccoglitore può essere utile per farsi un'idea dello stato della fluorescenza della propria collezione, ma impedisce di analizzare con cura i singoli pezzi, essendo coperti da uno strato di plastica o pergamino o altro. Togliete quindi gli esemplari dall'album o raccoglitore e guardateli alla nuda luce di Wood.
Questo invece è meno banale: prima o poi vi troverete di certo ad osservare un esemplare che non vi sembrerà né fluorescente né non fluorescente. Sarà di certo uno di quelli con fluorescenza bianca, però molto debole. Essendo l'osservazione all'ultravioletto influenzata da molti fattori (distanza del francobollo dalla sorgente, luminosità dell'ambiente, potenza della lampada ecc.), può essere utile prendere un francobollo sicuramente non fluorescente, uno del regno ad esempio, e tenerlo sempre vicino, come elemento di confronto.
Sulla falsariga del suggerimento precedente, è bene, se possibile, guardare tanti esemplari uguali tutti insieme: quelli anomali saltano subito all'occhio. Naturalmente si tratta di un consiglio utile per gli ordinari, che sono anche quelli più interessanti da osservare. I difetti non sono varietà, e molti difetti vengono evidenziati dalla lampada di Wood, non scambiateli per scoperte eccezionali: impronte digitali, assottigliamenti, abrasioni, resti di colla, tagli, strappi assumono sempre una colorazione diversa, solitamente azzurra, rispetto alla normalità.
Un foglio con diversi tratti (luce visibile e luce ultravioletta); alla lampada di Wood soltanto gli evidenziatori assumono una colorazione brillante e, contemporaneamente, mantengono la tonalità originaria; tutti gli altri tratti appaiono nero-azzurri, unica tonalità possibile per un corpo non luminescente colpito da luce violetta.