Nascita di un francobollo

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Ogni anno, ogni paese del mondo emette francobolli che ricordano un evento, commemorano un personaggio o semplicemente mostrano paesaggi o città del proprio patrimonio artistico e culturale. Ma chi decide cosa stampare? Qual'è il processo che porta, dalla decisione del soggetto, al francobollo finito?

La consultazione

La scelta dei soggetti da sviluppare in un determinato periodo è presa da una commissione costituita appositamente; in Italia si tratta della consulta filatelica e della commissione filatelica, composta da grafici, artisti, esperti di filatelia, storici, commercianti filatelici, incaricati della posta e giornalisti. Questi organi hanno accolto tra i suoi membri anche personalità note come Giulio Andreotti o Alberto Bolaffi.

La commissione si occupa di vagliare tutte le opzioni possibili e stilare un programma di emissioni dandone un indirizzo filatelico; tiene inoltre conto delle numerose richieste da parte di associazioni o cittadini che chiedono l'emissione di questo o quel soggetto.

Il bozzetto

Una volta stabilito il programma di massima, che spesso subisce comunque modifiche durante l'anno con l'eliminazione o l'inserimento di nuove emissioni, si procede alla creazione del bozzetto, cioè del disegno del francobollo vero e proprio. L'amministrazione postale assegna questo compito ad un disegnatore; in Italia gli artisti sono alle dipendenze dirette delle poste, mentre in altri paesi si tratta di professionisti scelti con un concorso.

Il professionista crea il bozzetto in dimensioni maggiori rispetto al francobollo reale, in modo da poterne distinguere chiaramente dettagli, colori, sfumature ed iscrizioni. Il bozzetto è sottoposto all'approvazione dell'amministrazione postale ed eventualmente, ridisegnato per migliorarlo o correggerne le imprecisioni.

Prova d'artista

Dopo la revisione del bozzetto, questo viene approvato e si approntano i conii o i punzoni per creare le cosiddette prove d'artista, stampe a grandezza naturale del francobollo che permettono una valutazione corretta del francobollo così come si presenterà a stampa finita.

In caso di esemplari con uno o due colori, si fanno anche le cosiddette "prove di colore", stampe dello stesso soggetto ma utilizzando colori diversi, in modo da scegliere la tinta o la combinazione migliore.

Prova d'archivio

Finito il processo di prova dei colori, si ha in mano l'aspetto definitivo del francobollo. In alcuni paesi, tra cui l'Italia, a questo punto si stampano le cosiddette "prove d'archivio", da custodire all'istituto poligrafico e al ministero delle poste. In altri casi si fanno anche "prove di lusso", stampe accurate fatte di solito a mano su carta pregiata (cartoncini o supporti lucidi, che rendono molto bene i dettagli e fanno risaltare i colori) e distribuite a personalità o associazioni.

Saggi

Tutte le prove fatte finora servono a mostrare l'aspetto del francobollo e nella maggioranza dei casi si tratta di esemplari non dentellati e stampati su carte diverse da quelle definitive.

Prima di andare in stampa si fa una tiratura di prova di "saggi", limitata nel numero ma in tutto e per tutto identica al prodotto finito, quindi completa di dentelli e della carta ufficiale (eventualmente filigranata). Per differenziarla, viene stampata o perforata la parola "SAGGIO". I saggi servono soprattutto all'amministrazione postale per rendere noto ai vari uffici postali l'aspetto dei nuovi francobolli.