La fluorescenza nei francobolli italiani dal 1980 ad oggi

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Confronto tra esemplare fluorescente in patina (sinistra) e in pasta (destra)

Si inizia ad utilizzare negli anni '80, in seguito all'esigenza di ottenere stampe migliori e più dettagliate. Viene quindi applicata principalmente ai commemorativi.

La patinatura ha conosciuto varie fasi, tra cui la presenza della sola patinatura e la compresenza di una verniciatura finale (prima della stampa); tutte queste fasi testimoniano la continua ricerca di un equilibrio tra l'inserimento della fluorescenza e la realizzazione di una superficie il più liscia possibile.

Nel momento in cui viene applicata la fluorescenza nella patina, non è più necessario inserirla nella pasta, di conseguenza la distinzione tra i due tipi è particolarmente agevole: i francobolli fluorescenti in patina non lo sono al verso, dove presentano, alla luce di Wood, un tono blu scuro, privo di risposta. Al recto, il tono è meno brillante e spesso tende al verde.

Tale caratteristica si mantiene sia per i francobolli con gomma integra che per gli usati; questi ultimi, in virtù del minor spessore, al verso sono solitamente più chiari.

Nella stesura di questa breve storia della fluorescenza si sono fissati tre periodi, ma è bene sottolineare che l'introduzione di un nuovo metodo non ha mai soppiantato del tutto quello precedente.

Francobolli con inchiostri fluorescenti si possono trovare ancora (le emissioni di posta prioritaria hanno un "rinforzo" della scritta in nero che ha una debole fluorescenza rossa), e la fluorescenza in pasta è regolarmente applicata per gli ordinari di largo consumo. Osservando, per esempio, l'emissione 1999 della donna nell'arte, si scopre che i valori da 800 L. e 1000 L. sono fluorescenti in pasta, gli altri (100, 450 e 650 L.) in patina.

La patinatura è una tecnica che permette di rendere la superficie stampabile della carta particolarmente liscia e levigata; questo permette la stampa ad un maggior livello di dettaglio, poiché l'inchiostro si spande in minor misura nelle fibre della carta.

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Dettaglio di uno dei foglietti Colombo, fluorescente in patina

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