Donna nell'arte, 0,05 €
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_005CENT.html
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con il valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio 1998: è il valore più basso della prima emissione della serie ordinaria "La donna nell'arte" e dei cinque francobolli emessi originariamente con il taglio in Lire è quello che sicuramente è stato il più longevo per il suo facciale che si è sempre prestato molto bene agli arrotondamenti ed alle integrazioni in occasione dei successivi aumenti tariffari.
È stato disegnato da Giorgio Tofoletti e raffigura la "Fanciulla Velca", particolare della pittura parietale appartenente all'arte etrusca, rinvenuta nella Tomba dell'Orco presso la necropoli etrusca di Tarquinia, risalente al V-III secolo a C.
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura femminile in verde marcio, cornice in acquamarina» cui è da aggiungere, sotto la cornice, «la vernice "interferenziale", con dei pigmenti di recente introduzione, con una tecnologia fortemente innovativa, invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda dell'angolo di osservazione.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto"...»; per il valore facciale e la legenda «Italia» è scelto il colore nero.
«Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze».
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle per gli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il timbro «VISTO, SI APPROVA».
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata, dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale, ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali). Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo tipografico.
L'impiego
Già all'epoca dell'emissione il francobollo da 100 lire rappresentava il classico taglio per varie integrazioni e tali caratteristiche mantenne anche quando il suo valore divenne di € 0,05.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due monete: Lira ed Euro.
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 100 lire stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che «ferme restando tutte le altre caratteristiche» dovrà recare l'indicazione del controvalore in Euro, precisamente € 0,05. Inoltre «sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio con l'indicazione del controvalore in euro e precisamente: per il valore di L. 10.000 - euro 5,15». È curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una volta entrato in vigore l'Euro dal 1° gennaio 2002, risultava più conveniente acquistare cento francobolli separati (€ 5,00) piuttosto che un foglio intero di cento (€ 5,15).
Particolare del valore in Lire e di quello con la doppia valuta.
Terza emissione in euro
Il 2 gennaio 2002, con il passaggio dell'Italia all'Euro, la "Fanciulla Velca" modifica ancora le sue caratteristiche «nell'indicazione del valore, espresso solo in euro: Euro 0,05».
«Sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio e precisamente: Euro 5,00» (dal decreto ministeriale 4 febbraio 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002).
Particolare del valore espresso solo in Euro.
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le successive tirature del francobollo da € 0,05 recano l'indicazione «I.P.Z.S. S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-t 350p" entrata in funzione nello stabilimento al Salario del Poligrafico nel settembre 2003 con l'emissione della serie dedicata al "Primo volo".
A questa macchina è abbinata una perforatrice a piastra che consente di perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185 fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tali modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un decreto. Questa nuova versione fa la sua comparsa agli sportelli agli inizi del gennaio 2004 (ma un comunicato della direzione del Poligrafico dichiarava che era stata messa in produzione dal dicembre 2003).
Curiosità ed anomalie
Codice a barre spostato
Una particolare curiosità di stampa ha interessato questi cinque francobolli da 0,05 con il capo della "Fanciulla Velca" nella versione "S.p.A.": si tratta di un significativo spostamento della stampa del numeratore con il codice a barre e del numero progressivo che troviamo impressi, anziché sul bordo del foglio, all'interno della composizione, andando ad interessare cinque francobolli.
L'esempio presentato si riferisce al foglio DA049874314, ma il difetto si presenta anche su altri fogli che recano la numerazione immediatamente precedente a questa ed altri con la numerazione successiva.
Questa curiosità si riscontra anche su alcuni fogli del valore da € 0,45 di questa serie: tuttavia per questo valore da € 0,05 i fogli conosciuti sono veramente pochi ed inoltre il numeratore ed il codice a barre si trovano completamente all'interno dei francobolli (nel taglio da € 0,45 si trovano invece a cavallo della dentellatura che separa l'ultima colonna di destra di francobolli dal bordo di foglio).
Riga di colore
Una curiosa particolarità costante caratterizza la produzione di un certo numero di fogli del valore da € 0,05 nella versione "S.p.A.": si tratta di una riga di colore "acquamarina" che unisce due francobolli contigui.
La riga inizia appena in alto a destra del simbolo dell'Euro del francobollo di sinistra e termina nella cornice del francobollo di destra, con una inclinazione di circa 30°.
La posizione della riga è costante, ed interessa i francobolli dell'ultima riga del foglio, alle posizioni 94 e 95.
La riga mostrata sopra proviene dal foglio numero DA 057039063. Il difetto è stato osservato per la prima volta da un collezionista di Castelfranco Veneto (Treviso), Stefano Pertile.
Nel prosieguo della tiratura questa riga è andata affievolendosi, come dimostra l'esempio qui sotto proveniente dal foglio numero DA 057186360 (ma è stata riscontrata così anche nei fogli DA 057088221 e DA 057166792) venduto in provincia di Catania e segnalato dal collezionista Giovambattista Spampinato di Giarre.
Micropuntini
Nel prosieguo della tiratura si deve essere verificato un danneggiamento al cilindro del nero, con cui venivano stampate le scritte e l'indicazione del valore. Infatti si possono notare dei micropuntini stampati in nero in varie posizioni (fisse) del foglio. I fogli interessati sono, ad esempio: DA 047556338, EA 078132198 e EA 78155773. Quest'ultimi (con la serie EA) presentano anche il graffio in colore acquamarina tra le posizioni 94 e 95, anche se molto meno visibile (visibile quasi esclusivamente a destra, sulla posizione 95).
Si mostrano di seguito alcuni di questi punti di colore, quelli più evidenti, dando l'indicazione della posizione nel foglio (si ringrazia il collezionista sig. Giovambattista Spampinato di Giarre).
Scarti di stampa
La volpe perde il pelo ma non il vizio, si potrebbe commentare.
Ed il vizio è quello antico che vede rimasugli e scarti di stampa che, anziché essere distrutti, escono fraudolentemente dagli stabilimenti di stampa.
È il caso di questo "aborto" di "Fanciulla Velca" che non è un francobollo, né "naturale" né artificiale, ma solo un pezzo di carta prodotto durante la fase di lavorazione del francobollo vero.
Il colore nero e la vernice interferenziale sono completamente fuori registro e la posizione della dentellatura è stata casuale.
Uno scarto che probabilmente non è arrivato neppure alle operazioni di controllo della qualità (dove arrivano i fogli di francobolli stampati prima di essere destinati ai magazzini di distribuzione).
Probabilmente dalla cassa degli scarti di lavorazione si è infilato nascostamente in qualche tasca e così è uscito dallo stabilimento. E da qui è finito sul mercato collezionistico, dove non mancano gli acquirenti di queste finte varietà.
Ancora più clamorosa questa "Fanciulla Velca", della quale sono rimasti solo il volto (in verde marcio), le scritte (in nero) e la vernice interferenziale: manca completamente la stampa della cornice in acquamarina.
Pallini
Curiosa è l'origine della particolarità di questa quartina.
Si tratta di una specie di catenella di cerchietti neri che marchiano il bordo del foglio di questi esemplari nella versione in Euro con "S.p.A.". La causa di questi pallini (che si è riscontrata anche su francobolli prioritari con la "P" ed in alcuni commemorativi) è da ricercare in una ancora non corretta messa a punto delle nuove macchine Goebel installate al Salario.
È noto che da sempre viene operata sulla produzione di francobolli un controllo di finale di qualità che boccia inesorabilmente i fogli che presentano qualche difetto.
Tale controllo veniva fatto manualmente da attento personale del Poligrafico che, alla presenza di fogli che presentavano difetti di produzione, inesorabilmente marchiavano i fogli difettosi che, una volta decontabilizzati, venivano avviati alla distruzione.
Con l'entrata in funzione delle nuove macchine a controllo fortemente automatizzato Goebel "brm-t 350p" e "brm-s 350p" la funzione di controllo della qualità è demandato ai sofisticati sistemi in dotazione alle stesse macchine.
Quando la macchina si "accorge" che i fogli presentano dei difetti, li marchiano con una serie continua di pallini di inchiostro nero. I fogli così scartati vengono così avviati dalle stesse macchine al trituratore.
Tuttavia nella fase di avvio delle nuove rotative, per qualche motivo poteva capitare che le macchine, senza ragioni apparenti, segnalassero un presunto difetto di produzione facendo entrare in funzione il sistema automatico di annullamento dei fogli.
I fogli così marchiati, che in realtà non presentavano alcun difetto, andavano a finire impacchettati tra quelli destinati alla normale distribuzione.
A titolo di curiosità c'è da aggiungere che il Poligrafico si sarebbe orientato a mantenere il controllo della qualità "umano" almeno per i francobolli commemorativi stampati in calcografia, almeno fino a quando le Goebel non abbiano "imparato" a riconoscere i fogli difettosi.
Dentellatura cieca
Anche questa è una curiosità uscita regolarmente dal Poligrafico e messa in vendita all'ufficio postale di Venezia Centro.
Si tratta di una perforazione cieca in un foglio della "Fanciulla Velca" nella versione in Euro "senza S.p.A.".
Il foro cieco è presente su tutta la prima colonna di francobolli a sinistra del foglio e sull'ultima colonna a destra. Inoltre interessa anche in alcuni esemplari all'interno del foglio.
Qui sono mostrati alcuni esempi tratti da quel foglio che dimostrano anche come il pettine dentellatore sia stato azionato dall'alto verso il basso (tecnicamente, in gergo filatelico, pettine verticale basso).
Esistono altri casi di fori ciechi per il valore da un centesimo ed in quello da 41 centesimi.
Un foglio del 5 centesimo, in versione "senza "S.p.A.", che presenta i fori ciechi nella prima colonna di sinistra e nell'ultima di destra.
Trucchi
Lacrime
Sulla rivista "Il Collezionista Francobolli" del novembre 1999 un lettore di Roma segnala la cosiddetta varietà "Donna che piange" sulla "Fanciulla Velca" della prima emissione (valore solo in lire).
Risponde così dalle pagine della rivista Giovanni Riggi di Numana: «Il chiaroscuro visibile sul suo esemplare, che invero è assai simile all'espressione grafica degli altri particolari del disegno del volto, non esiste in nessuno degli altri esemplari da lei e da noi osservati, e quindi crediamo che l'esemplare possa definirsi varietà. La macchia verticale grigiastra che si inserisce nel disegno come se ne facesse perfettamente parte in realtà è un elemento grafico involontariamente e occasionalmente inserito durante la stampa del colore nero ed è probabilmente dovuto all'inserimento di un corpo estraneo tra cilindro e carta. La traccia risultante, esaminata alla lente di ingrandimento, sembra originata da un frustolo di carta o da un filo imbibito d'inchiostro e che ha lasciato la sua impronta sulla carta in un punto del disegno che potrebbe perfino sembrare logico.»
Non condivido la spiegazione di Riggi di Numana. Dato il procedimento di stampa rotocalcografica, se anche fosse possibile l'occasionalità dell'evento, non è credibile il ripetersi di tale varietà (ma si può definire tale?) su tanti francobolli.
Ad un attento esame si deve concludere che più che di varietà si tratta piuttosto di un semplice trucco, per quanto discretamente eseguito.
Particolare dell'occhio con la "lacrima" e a destra un esemplare normale.
Barba
Dopo aver lacrimato, alla nostra "Fanciulla Velca", forse presa dallo sconforto, cresce anche la barba!
A destra una coppia di francobolli dell'emissione effettuata con la doppia valuta (Lire ed Euro): l'esemplare di sinistra presenta la "Donna barbuta", a destra il francobollo normale.
Anche in questo caso si tratta di un trucco eseguito con abilità usando probabilmente una stampante laser ad alta definizione di stampa.
Particolare del mento "barbuto" e "rasato".
Articolo scritto da Giandri, tratto da http://home.giandri.altervista.org/giandri_0202_005CENT.html